I consiglieri regionali di Alleanza Nazionale, Antonello Liori e Mario Diana, hanno presentato un’interrogazione all’Assessore regionale all’Agricoltura, Franco Foddis, sulla bocciatura del Piano di Ricomposizione Fondiaria del Consorzio di Bonifica della Sardegna Meridionale. Il Piano, in elaborazione dal 2000 e costato finora oltre 4 milioni di euro, è stato bocciato senza appello dall’Assessorato quando era ormai giunto alla fase della progettazione esecutiva, senza che sia stata concessa alcuna possibilità di apportare modifiche che consentissero di salvare il lavoro svolto finora e le risorse impiegate.
Il progetto di ricomposizione fondiaria del Consorzio riguarda tredici Comuni dell’Alta Marmilla, con un progetto pilota nel Comune di Pauli Arbarei per la cui realizzazione è stata persino aperta una nuova sede del Consorzio. Nel 2000, all’avvio dei lavori, sono stati assunti dieci tecnici, i quali hanno lavorato fino ad oggi come dipendenti del Consorzio in forza di una successione di tre contratti a tempo determinato e tre proroghe. Tale successione ha superato i limiti previsti dalla legislazione in materia, tanto che i tecnici hanno intentato causa sia al Tar che al Tribunale del Lavoro per vedere riconosciuti i loro diritti.
In settembre, il Consorzio ha deliberato la pubblicazione del progetto esecutivo del Piano di Ricomposizione Fondiaria nel Comune di Pauli Arbarei, ma l’Assessorato all’Agricoltura, organo di controllo del Consorzio, ha bocciato la delibera “adducendo”, si legge nell’interrogazione, “motivazioni di carattere tecnico-legali” sulla metodologia usata nell’elaborazione del Piano. A seguito della bocciatura, il Consorzio ha cercato di aprire con l’Assessorato un percorso per la modifica del Piano, in maniera tale che possa ottenere il via libera definitivo, ma non ha avuto alcuna risposta.
I due consiglieri, che ricordano anche gli orientamenti più volte espressi da Foddis e dal governatore Renato Soru a favore della ricomposizione fondiaria, chiedono se è vero che, dal 2000 a oggi, il Consorzio ha richiesto in più occasioni all’Assessorato chiarimenti sulla procedura da utilizzare nell’elaborazione del Piano, senza ottenere “adeguate risposte per un positivo esito del progetto”; se è vero che, essendo emerso un vuoto normativo relativamente alla titolarità dei terreni oggetto del riordino, l’Assessorato non ha coinvolto il Consiglio regionale affinché tale vuoto venisse superato; se è vero che non ha risposto alla nota inviata dal Consorzio subito dopo la bocciatura del Piano, “fatto che dimostrerebbe il disinteresse e la chiusura preconcetta dell’organo di controllo”.
Inoltre, Liori e Diana chiedono se l’Assessorato ha ritenuto impossibile o non fondamentale l’attuazione del progetto di ricomposizione; se l’Assessore è “puntualmente informato” sull’operato della struttura o se è stato possibile archiviare un progetto costato oltre 4 milioni di euro a sua insaputa; se non sarebbe stato più opportuno rinviare il Piano al Consorzio con i necessari rilievi affinché venisse modificato anziché bocciarlo; se ritiene corretto che il Piano sia stato esaminato sotto il profilo tecnico anziché sotto quello della legittimità degli atti e, infine, se è vero che nel 2003 l’Assessorato ha bocciato la stabilizzazione dei tecnici assunti con contratti a termine per poi, in un secondo momento, avvallare la stipula di nuovi contratti a tempo determinato nonostante si fosse già stata superata la durata massima di 36 mesi fissata dalla legge.
INTERROGAZIONE LIORI - DIANA, con richiesta di risposta scritta, sul Piano di Ricomposizione Fondiaria del Consorzio di Bonifica della Sardegna Meridionale
Il sottoscritto,
PREMESSO che il Consorzio di Bonifica della Sardegna Meridionale è un ente pubblico di natura economica i cui atti sono soggetti al parere preventivo dell’organo di controllo regionale, che nella fattispecie è rappresentato dall’Assessorato all’Agricoltura;
CONSIDERATO che il Consorzio di Bonifica della Sardegna Meridionale sta portando avanti un progetto di ricomposizione fondiaria comprendente 13 Comuni ricadenti nell’area dell’Alta Marmilla;
VISTO che nell’anno 2000 sono stati assunti 10 tecnici di varie figure professionali per portare avanti il suddetto progetto, in special modo relativamente al progetto pilota di Pauli Arbarei, nel quale Comune è stata anche aperta una sede zonale del Consorzio;
CONSIDERATO che dal 2000 ad oggi i tecnici hanno lavorato come dipendenti del Consorzio di Bonifica della Sardegna Meridionale con una successione di tre contratti a termine e tre proroghe;
VISTO che tale successione di contratti è oggetto di contenzioso sia presso il Tribunale Amministrativo Regionale che presso il Tribunale del Lavoro, per vedere riconosciuti i diritti dei tecnici di cui sopra, palesemente disattesi dalla successione dei contratti di lavoro;
CONSIDERATO che dal 2000 ad oggi sono stati spesi nel progetto di ricomposizione fondiaria oltre € 4.000.000, a fronte di € 5.164.568,99 del finanziamento regionale previsto dalla determinazione DG/ARAP n. 1959/99 del 9 agosto 1999;
VISTO che nel mese di settembre u.s. è stata deliberata da parte del Consorzio la pubblicazione del progetto esecutivo del Piano di Ricomposizione Fondiaria nel Comune di Pauli Arbarei;
CONSIDERATO che l’organo di controllo regionale ha bocciato la succitata delibera adducendo motivazioni di carattere tecnico-legali sulla metodologia utilizzata dal Consorzio nell’elaborazione del Piano;
VISTO che, a seguito della bocciatura della delibera, il Consorzio ha richiesto all’Assessorato chiarimenti e un eventuale incontro per trovare di comune accordo la strada da seguire per il completamento del progetto, non ricevendo ad oggi nessuna risposta;
VALUTATO dannoso tale comportamento sia per il Consorzio che per lo stesso Assessorato, poiché il progetto ha comportato l’impegno di fondi pubblici per attività da sempre ritenute prioritarie dalla Regione per lo sviluppo della propria politica agricola;
RITENUTO fondamentale e prioritario il conseguimento degli obiettivi della ricomposizione fondiaria;
VALUTATO doveroso non interrompere il progetto in questione, che ha trovato ampia se non totale condivisione da parte della comunità di Pauli Arbarei;
CONSIDERATO che i tecnici impiegati nel progetto hanno avuto modo di sviluppare nel settore un livello di professionalità senza eguali nella nostra Regione;
CHIEDE DI INTERROGARE
l’Assessore regionale all’Agricoltura
affinché riferisca
Se corrisponde al vero che, dal 2000 ad oggi, il Consorzio di Bonifica della Sardegna Meridionale ha chiesto più volte chiarimenti e consulenze in merito alla correttezza della procedura utilizzata nell’elaborazione del progetto di ricomposizione fondiaria e che, di contro, l’Assessorato ha spesso e volentieri ignorato tali richieste non fornendo adeguate risposte per un positivo esito del progetto;
Se corrisponde al vero che l’Assessorato, valutato un vuoto normativo legato alla titolarità degli immobili oggetto di riordino fondiario, non ha mai né informato, né coinvolto il Consiglio regionale per il tramite dell’Assessore competente in modo da individuare una soluzione alle obiezioni sollevate dai funzionari;
Se corrisponde al vero che la nota inviata dal Consorzio all’Assessorato successivamente alla bocciatura del Piano di Ricomposizione Fondiaria non ha a tutt’oggi ricevuto alcuna risposta, fatto che dimostrerebbe il disinteresse e la chiusura preconcetta dell’organo di controllo;
Alla luce degli orientamenti più volte espressi dal Presidente della Regione e dall’Assessore, secondo cui il riordino fondiario è una priorità per lo sviluppo della politica agricola regionale, se l’Assessorato ha ritenuto impossibile o non fondamentale, vista la mancanza di risposte, l’attuazione del progetto;
Se è puntualmente informato sull’operato dell’organo di controllo, considerato che un progetto costato oltre € 4.000.000 non può essere archiviato all’insaputa dell’organo politico;
Se non sarebbe stato opportuno un rinvio della delibera di pubblicazione del Piano di Ricomposizione Fondiaria in luogo della sua bocciatura, in modo tale da consentirne il perfezionamento a seguito dei rilievi mossi dall’organo di controllo;
Se ritiene corretto il comportamento dell’organo di controllo, che ha disposto la bocciatura del Piano entrando nel merito degli aspetti tecnici anziché esprimersi sulla legittimità degli atti amministrativi;
Se ha notizia dei procedimenti giudiziari intentati dai dipendenti del Consorzio relativamente alla successione di contratti a termine ai quali sono sottoposti ormai da ben sette anni;
Se ha notizia del fatto che, nell’ottobre del 2003, l’organo di controllo ha bocciato la delibera con cui l’amministrazione consortile aveva proposto la tramutazione del contratto da tempo determinato a tempo indeterminato essendo trascorsa la durata massima di 36 mesi prevista dalla legge per i contratti a termine, mentre successivamente non ha riscontrato nulla da eccepire sulle delibere relative ai due nuovi contratti a termine proposti in palese elusione della vigente legislazione in materia, comportando un esborso inutile da parte del Consorzio per sostenere le cause attualmente in giudizio presso il Tribunale del Lavoro e il Tribunale Amministrativo Regionale.