giovedì, ottobre 18, 2007

Colle di Tuvixeddu, no al devastante progetto della Regione

Bloccare subito il progetto per la fruizione del parco archeologico del Colle di Tuvixeddu che la Regione ha trasmesso al Comune di Cagliari: lo chiedono i consiglieri regionali di Alleanza Nazionale, Mario Diana e Antonello Liori, in un’interrogazione urgente al Presidente della Regione, Renato Soru, e all’Assessora regionale ai Beni culturali, Maria Antonietta Mongiu. I due consiglieri fanno riferimento alle notizie apparse oggi sulla stampa, le quali delineano un progetto assai più devastante di quello relativo al Piano integrato d’area ‘Sistema dei Colli’ bloccato dalla Regione e oggetto di contenzioso presso il Tar da parte di Coimpresa, società titolare dell’area.

Il progetto, sottolineano Diana e Liori, “comporterebbe la realizzazione di un ponte tra le due sponde del canyon che attraversa il parco archeologico, di un tunnel scavato al di sotto dal canyon, in cui dovrebbero essere ubicati un museo e una sala cinematografica, di passerelle ancorate alle pareti del canyon, di un anfiteatro all’aperto da 5.000 posti e di un parcheggio interrato per 300 auto”, oltre all’“interramento delle tombe della necropoli, la cui fruizione sarebbe consentita esclusivamente per mezzo di riproduzioni multimediali tridimensionali che sarebbero ospitate presso Villa Mulas”. Il progetto “appare passibile di arrecare danni irreparabili a un’area archeologica di fondamentale importanza, ritenuta tra le più importanti necropoli del bacino del Mediterraneo, sia a causa delle profonde modificazioni che si intende apportare al sito che del massiccio afflusso di visitatori che si prevede di attrarre” e “non tiene in alcun conto i principi di tutela del paesaggio e dell’identità dei luoghi che sono alla base del Piano paesaggistico regionale”. Inoltre, i due consiglieri dimostrano come i rilievi mossi dalla Giunta regionale al progetto di Coimpresa possano essere ugualmente validi per il progetto elaborato da Clément.

Diana e Liori chiedono dunque con quale procedura ad evidenza pubblica l’esecutivo ha selezionato Clément per la realizzazione del progetto e sulla base di quali titoli, a quanto ammonta la somma stanziata per la realizzazione del progetto, se è stata verificata la sua coerenza con il Piano paesaggistico regionale e se è già stato approvato dalla Giunta; in caso affermativo, chiedono anche per quali ragioni non è stata ricercata un’intesa con il Comune di Cagliari. Infine, i due consiglieri chiedono se Soru e Mongiu “non ritengono che il progetto presenti rischi maggiori per la tutela del paesaggio e dell’identità del Colle di Tuvixeddu rispetto a quello relativo al Piano integrato d’area bloccato dall’Amministrazione regionale” e sollecitano perciò che il nuovo progetto sia ritirato e che l’esecutivo consenta la realizzazione del Piano integrato d’area, “ritenendolo assai meno dannoso” rispetto al progetto commissionato a Clément.



INTERROGAZIONE URGENTE DIANA – LIORI, con richiesta di risposta scritta, sul progetto per la fruizione del Colle di Tuvixeddu commissionato dalla Giunta regionale a tale Gilles Clément


I sottoscritti,


PREMESSO che

  • Si apprende dalla stampa che la Giunta regionale avrebbe consegnato al Comune di Cagliari copia di un progetto per la fruizione del parco archeologico del Colle di Tuvixeddu, il quale prevederebbe profondi interventi di trasformazione dell’area finalizzati a renderla fruibile per attività culturali e di spettacolo;

  • Il progetto di cui sopra sarebbe stato commissionato dalla Giunta regionale a tale Gilles Clément;


CONSIDERATO che

  • Il progetto di cui sopra comporterebbe la realizzazione di un ponte tra le due sponde del canyon che attraversa il parco archeologico, di un tunnel scavato al di sotto dal canyon, in cui dovrebbero essere ubicati un museo e una sala cinematografica, di passerelle ancorate alle pareti del canyon, di un anfiteatro all’aperto da 5.000 posti e di un parcheggio interrato per 300 auto;

  • Il progetto prevederebbe inoltre l’interramento delle tombe della necropoli, la cui fruizione sarebbe consentita esclusivamente per mezzo di riproduzioni multimediali tridimensionali che sarebbero ospitate presso Villa Mulas, all’interno del parco;


VALUTATO che

  • Il progetto di cui sopra appare passibile di arrecare danni irreparabili a un’area archeologica di fondamentale importanza, ritenuta tra le più importanti necropoli del bacino del Mediterraneo, sia a causa delle profonde modificazioni che si intende apportare al sito che del massiccio afflusso di visitatori che si prevede di attrarre;

  • Il progetto non tiene in alcun conto i principi di tutela del paesaggio e dell’identità dei luoghi che sono alla base del Piano paesaggistico regionale adottato con Del. n. 22/3 del 24 maggio 2006;


RAMMENTATO che

  • Con Del. n. 5/23 del 7 febbraio 2007, la Giunta regionale ha disposto che l’approvazione del progetto di valorizzazione del parco archeologico equivarrà a dichiarazione di pubblica utilità dell’opera, con contestuale esproprio dell’area in cui essa dovrà sorgere, la quale è interessata da un Piano integrato d’area in avanzata fase di realizzazione, bloccato dall’Amministrazione regionale e oggetto di contenzioso presso il Tribunale amministrativo regionale della Sardegna su iniziativa della società titolare dell’area;

  • Relativamente al Piano integrato d’area in fase di realizzazione, la delibera di cui sopra contiene le seguenti affermazioni:

    a) “La necropoli, che si è conservata a lungo in una condizione di equilibrio millenaria, è oggi a rischio. Il luogo con una spiccata identità e peculiarità rischia infatti di essere banalizzato da interventi superflui ed incoerenti e l’impressione generale che si ricava percorrendo il sito è che con i lavori sinora effettuati lo stesso stia subendo modifiche importanti, che la configurazione originaria stia cambiando e sia cambiata in parti significative, che l’idea che ha mosso il progetto sia quella di realizzare uno scenario da giardino pubblico, gradevole, attraente, consumabile, in una visione parziale e riduttiva dell’ambiente, della storia e del paesaggio”.

    b) “L’impressione è che alla base degli interventi vi sia un’idea che non è condivisibile: quella di bonificare e abbellire il contesto della necropoli, come se lo si ritenesse inespressivo, difettoso sul piano formale ed estetico. E in realtà la sequenza degli interventi in corso lede il carattere costitutivo dell’antica necropoli e delle stratificazioni ulteriori, il cui tratto distintivo era quello della cupezza, dell’inquietante senso di desolazione che i luoghi spogli e aridi suscitano. L’idea di attenuare (e adulterare questo carattere) non è condivisibile e desta perplessità la stessa idea di rendere agevolmente percorribile l’area in ogni sua parte”.

    c) “Alla disposizione delle sepolture connessa – derivata dalla morfologia del terreno e quindi naturale – si sovrappone un artificio geometrico, arbitrarie direttrici, una gerarchia che mette in subordine l’immagine della necropoli. La stessa intensiva messa e/o rimessa in luce di sepolture non appare giustificata né sul piano della percezione dei manufatti, né sul piano della fruibilità, né sul piano della conservazione degli stessi e della sicurezza. Altro elemento lesivo del paesaggio archeologico e dell’integrità delle superfici di strato, delle unità stratigrafiche sono le intensive canalizzazioni per sottoservizi presenti nell’area”.


SOTTOLINEATO che

  • Il tunnel che il progetto prevede sia scavato al di sotto del canyon rientrerebbe in una zona del parco costellata di sepolture;

  • Il progetto prevederebbe inoltre che numerosi spazi all’interno del parco siano adibiti a giardini e in particolare è previsto che in una vasta area siano coltivati papaveri;

  • Il progetto prevederebbe la realizzazione di edifici di varia natura e di un’area attrezzata per la pratica sportiva;


CHIEDONO DI INTERROGARE

il Presidente della Regione e l’Assessore regionale ai Beni culturali

affinché riferiscano

  • Per mezzo di quali procedure ad evidenza pubblica la Giunta regionale è pervenuta a commissionare a tale Gilles Clément la realizzazione di un progetto per la fruizione del parco archeologico di Tuvixeddu;

  • Sulla base di quali titoli si è deciso di commissionare a tale soggetto la realizzazione del progetto;

  • A quanto ammonta la somma stanziata dalla Giunta regionale per la realizzazione del progetto e con quali atti ne è stato disposto l’impegno;

  • Se è stata verificata la coerenza del progetto con i principi del Piano paesaggistico regionale e con le Norme tecniche di attuazione;

  • Se non ritengono che il progetto presenti rischi maggiori per la tutela del paesaggio e dell’identità del Colle di Tuvixeddu rispetto a quello relativo al Piano integrato d’area bloccato dall’Amministrazione regionale;

  • Se il progetto è già stato approvato con delibera della Giunta regionale e, in caso affermativo, in quale data e per quali ragioni non è stata ricercata alcuna intesa con il Comune di Cagliari;

  • Quali misure la Giunta regionale intende adottare al fine di ritirare il progetto trasmesso al Comune di Cagliari e di consentire la realizzazione del progetto relativo al Piano integrato d’area ‘Sistema dei Colli’, già in avanzata fase di realizzazione, ritenendolo assai meno dannoso per la tutela del paesaggio e dell’identità del colle di Tuvixeddu rispetto a quello commissionato a Gilles Clément.

Nessun commento: