mercoledì, maggio 26, 2010

Vertenza Alcoa, soluzione è merito della mobilitazione unitaria e dell’impegno del Governo

Il pronunciamento favorevole dell’Unione Europea sul decreto legge sull’energia interrompibile, che consente allo stabilimento Alcoa di Portovesme di acquistare forniture elettriche a prezzi competitivi, mette finalmente un punto fermo su una vertenza industriale che si è protratta per lungo tempo, mettendo a rischio il posto di migliaia di lavoratori, diretti e dell’indotto, ed il tessuto produttivo di una delle aree della Sardegna maggiormente colpite dalla crisi economica”, dichiara il capogruppo del Popolo Della Libertà in Consiglio regionale, Mario Diana.

“Il merito di aver risolto una vertenza che, fino a non molti mesi fa, sembrava senza via d’uscita va in prima battuta alla mobilitazione unitaria che i sardi sono riusciti a mettere in campo al fianco dei lavoratori”, sottolinea Diana. “Il merito va anche alle forze politiche, a cominciare da quelle che hanno preso parte alla mobilitazione fino al Presidente della Regione, Ugo Cappellacci, che ha rappresentato le istanze dei lavoratori e del territorio nei numerosi tavoli istituzionali in cui la vertenza è stata affrontata, al Governo nazionale, che ha studiato e portato all’approvazione del Parlamento il decreto sull’interrompibilità, e al vicepresidente della Commissione Europea, Antonio Tajani, che ha seguito passo dopo passo l’iter del decreto fino al via libera definitivo”.

“Il clima di unità e di impegno comune che si è riusciti a raggiungere sulla vertenza Alcoa è un esempio da seguire per affrontare i grandi problemi della Sardegna”, conclude il capogruppo, “lontano dalle solite polemiche e dalle contrapposizioni strumentali che di norma caratterizzano il confronto tra gli schieramenti. Attraverso il confronto costruttivo si possono raggiungere risultati molto più significativi di quelli cui le singole parti politiche possono aspirare quando si limitano a cercare di ritagliarsi spazi di visibilità a discapito dell’interesse generale”.

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