“Non può certo bastare appellarsi ai difetti di comunicazione o a una presunta mancanza di coesione nella maggioranza che governa la Regione per spiegare la debacle del centrosinistra alle elezioni amministrative. Anziché accampare scuse maldestre, il governatore Renato Soru prenda atto delle sue responsabilità e si faccia da parte: i sardi hanno avuto modo di sperimentare le sue politiche per quasi tre anni, hanno potuto valutarle e hanno deciso che non ne vogliono più sapere. Il voto delle comunali è stato soprattutto un voto contro Soru il quale, ora che non ha più l’appoggio della maggioranza degli elettori, è tenuto a rassegnare le dimissioni per consentire ai sardi di scegliersi un nuovo governo, che sappia coglierne le istanze e le aspirazioni come non sa fare quello attualmente in carica”. A dichiararlo sono i consiglieri regionali di Alleanza Nazionale, Mario Diana e Antonello Liori, a commento dei risultati dei ballottaggi di domenica e lunedì scorsi e delle prime reazioni politiche da parte del governatore e di altri esponenti della maggioranza.
“Ormai, a Soru è rimasto ben poco da dire. I sardi conoscono fin troppo bene i contenuti e i risultati della sua azione di governo, mentre la presunta mancanza di coesione della maggioranza non esiste, dal momento che il centrosinistra si è sempre mantenuto fedele ai suoi ordini, salvo qualche episodio marginale”, proseguono i due consiglieri. “Dunque, le sue responsabilità sono chiare ed evidenti, così come quelle della coalizione che lo ha sostenuto e continua a sostenerlo in barba al mutato orientamento dei sardi che l’hanno votata nel 2004”.
“Per questo chiediamo che ci sia risparmiata la farsa di un rimpasto di Giunta in cui cambierà tutto per non cambiare nulla, un’operazione di facciata che lascerà il potere assoluto nelle mani del governatore con assessori diversi a fare da prestanome e parafulmini per le sue decisioni”, concludono Diana e Liori. “Non esistono più alternative alle elezioni anticipate. Soru si dimetta e consenta agli elettori di decidere una volta e per sempre che ne hanno avuto abbastanza di lui e delle sue politiche populiste, demagogiche e contrarie al bene comune dei sardi”.
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