domenica, settembre 30, 2007

Conferenza per la non autosufficienza, ennesimo schiaffo di Soru al Consiglio

Lo spregio del governatore Renato Soru e della sua Giunta nei confronti del Consiglio regionale non conosce limiti, tanto da arrivare a calpestare persino la seduta obbligatoria dell’Assemblea prevista dallo Statuto”, denunciano i consiglieri regionali di Alleanza Nazionale, Mario Diana e Antonello Liori. “Domani, mentre il Consiglio regionale sarà riunito a Cagliari per quello che dovrebbe essere l’appuntamento più solenne per la massima istituzione rappresentativa del popolo sardo, il governatore e l’Assessora alla Sanità, Nerina Dirindin, saranno a Paulilatino, impegnati nella Conferenza regionale per la non autosufficienza”.

“I proclami con cui è stata presentata l’iniziativa lasciano poco spazio ai dubbi”, proseguono i due consiglieri. “La Giunta ha deciso di attribuirsi il merito di aver stanziato 120 milioni di euro per finanziare il fondo regionale per la non autosufficienza. Peccato però che quei fondi siano compresi nella finanziaria approvata dal Consiglio regionale, cui il governatore mostra così la sua riconoscenza: ignorandolo proprio nel momento della massima espressione della sua funzione autonomistica e dedicando la giornata alla sua personalissima campagna elettorale per le primarie del Partito Democratico, autoincensandosi al cospetto di sindaci e associazioni di volontariato per i prestigiosi risultati raggiunti dal lavoro altrui. Sembra quasi superfluo aggiungere che alla Conferenza i consiglieri regionali non sono stati neppure invitati. Del resto, domani avranno cose ben più importanti da fare che recitare la parte degli ospiti sgraditi al comizio del governatore”.

“Al consigliere regionale Renato Soru vogliamo chiedere: non sente calpestate le prerogative dell’istituzione di cui fa parte? Non sente insultato il suo ruolo di rappresentante del popolo sardo nell’assemblea elettiva che ne costituisce la massima espressione democratica?”, concludono Diana e Liori. “Questo è il senso della democrazia del governatore, candidato alla carica di segretario di un partito che si definisce democratico. Per i veri democratici, l’unica speranza è che questa legislatura finisca presto e sia altrettanto presto dimenticata”.

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