I consiglieri regionali di Alleanza Nazionale, Mario Diana e Antonello Liori, hanno presentato un’interrogazione al Presidente della Regione, Renato Soru, per chiedergli di porgere le proprie scuse ai sardi per l’assenza della Regione alla cerimonia solenne di commemorazione dei caduti della Brigata Sassari sull’altopiano di Asiago, che si è tenuta la scorsa domenica nel cimitero di Monte Zebio.
I due consiglieri definiscono “ingiustificabile” l’assenza di una delegazione istituzionale della Regione, “considerata l’importanza rivestita dalla Brigata Sassari nella storia della Sardegna e dell’Italia, nonché l’attaccamento mostrato nel corso degli anni dal popolo sardo nei confronti della Brigata stessa, assurta a simbolo dell’unità e dell’orgoglio dei sardi e della loro appartenenza alla Nazione italiana”. Inoltre, Diana e Liori rilevano la presenza, durante la cerimonia, del gonfalone della Regione, portato da tre commessi. “Un simile utilizzo del gonfalone”, si legge nell’interrogazione, “lede l’onorabilità della Regione Sardegna e costituisce pertanto una grave offesa al popolo sardo”. La prassi, infatti, “vuole che il gonfalone possa essere esposto unicamente alla presenza del rappresentante ufficiale della Regione, vale a dire il Presidente, o di un suo delegato ad egli immediatamente inferiore in grado, cioè un assessore”.
Diana e Liori chiedono a Soru di riferire “per quali ragioni ha ritenuto di non partecipare alla cerimonia” e “di non delegare alcun assessore a rappresentare la Regione in sua vece”, “se riconosce la capitale importanza che la Brigata Sassari riveste nella formazione dell’identità del popolo sardo” e “sulla base di quali norme ha ritenuto di poter esporre il gonfalone della Regione”. Infine, i due consiglieri chiedono al governatore di “porgere le proprie scuse al popolo sardo per l’assenza della Regione alla cerimonia di commemorazione e per la grave offesa arrecatagli attraverso l’uso improprio del gonfalone”.
INTERROGAZIONE DIANA – LIORI, con richiesta di risposta scritta, sull’assenza di una rappresentanza istituzionale della Regione alla commemorazione dei caduti della Brigata Sassari sul Monte Zebio e sull’uso improprio del gonfalone della Regione
I sottoscritti,
PREMESSO che il 23 settembre u.s., nel Comune di Asiago, si è tenuta una solenne cerimonia di commemorazione dei caduti della Brigata Sassari durante la Prima Guerra Mondiale, sepolti nel cimitero di Monte Zebio;
PRESO ATTO dell’ingiustificabile assenza di una delegazione istituzionale in rappresentanza della Regione Sardegna;
CONSIDERATA l’importanza rivestita dalla Brigata Sassari nella storia della Sardegna e dell’Italia, nonché l’attaccamento mostrato nel corso degli anni dal popolo sardo nei confronti della Brigata stessa, assurta a simbolo dell’unità e dell’orgoglio dei sardi e della loro appartenenza alla Nazione italiana;
VERIFICATO che alla cerimonia di commemorazione risultava presente il gonfalone della Regione, portato da tre commessi alle dipendenze dell’Amministrazione;
RITENUTO che un simile utilizzo del gonfalone lede l’onorabilità della Regione Sardegna e costituisce pertanto una grave offesa al popolo sardo;
VALUTATO che la prassi vigente in tutte le Regioni italiane vuole che il gonfalone possa essere esposto unicamente alla presenza del rappresentante ufficiale della Regione, vale a dire il Presidente, o di un suo delegato ad egli immediatamente inferiore in grado, cioè un assessore;
CHIEDONO DI INTERROGARE
il Presidente della Regione
affinché riferisca
Per quali ragioni ha ritenuto di non partecipare alla cerimonia di commemorazione dei caduti della Brigata Sassari e di non delegare alcun assessore a rappresentare la Regione in sua vece;
Se riconosce la capitale importanza che la Brigata Sassari riveste nella formazione dell’identità del popolo sardo;
Sulla base di quali norme ha ritenuto di poter esporre il gonfalone della Regione con le modalità descritte in premessa;
Quali misure intende adottare al fine di porgere le proprie scuse al popolo sardo per l’assenza della Regione alla cerimonia di commemorazione e per la grave offesa arrecatagli attraverso l’uso improprio del gonfalone.
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