mercoledì, settembre 26, 2007

La Regione intervenga perché il Gerrei non diventi un deserto

Dopo il taglio dei finanziamenti regionali alla miniera di Silius, la chiusura dell’Istituto tecnico per geometri è l’ennesima mazzata di un calvario che minaccia di ridurre l’intero Gerrei a un deserto”, dichiarano i consiglieri regionali di Alleanza Nazionale, Antonello Liori e Mario Diana, in seguito alle notizie sulla soppressione della prima classe della scuola media superiore di Silius e dell’autogestione dell’Istituto decisa dai genitori degli alunni.

“Chiusi gli uffici della Prefettura e del Giudice di Pace, dimenticata da decenni la caserma dei Carabinieri, con gli sportelli della banca che aprono a giorni alterni e il parroco in coabitazione con il Comune di Goni, Silius rappresenta l’emblema della crisi del Gerrei, un territorio di cui le istituzioni sembrano essersi dimenticate”, proseguono i due consiglieri. “La Regione ci ha messo del suo con il taglio dei finanziamenti alla Mineraria Silius, che rischiano di aggravare ulteriormente il tasso di disoccupazione della zona, tra i più alti dell’Isola, e quindi di accelerarne lo spopolamento”.

“Sono queste le politiche della giunta Soru per le zone interne?”, si chiedono Liori e Diana. “Noi speriamo di no e chiediamo alla Regione di impegnarsi affinché il Gerrei torni a vivere. La sopravvivenza della scuola superiore di Silius è il primo passo, per il quale la Giunta deve muoversi subito e con forza nei confronti del governo nazionale e in particolare del Ministro della Pubblica istruzione. La sopravvivenza della miniera è il secondo: la Regione deve garantire le risorse necessarie per il suo rilancio, essendo l’unica attività di tutto il Gerrei in grado di assicurare un pur minimo livello di occupazione. Più in generale, sollecitiamo l’impegno dell’esecutivo per le aree interne della Sardegna, troppo spesso dimenticate e lasciate in balia dell’arretratezza: lo sviluppo dell’Isola non può fare a meno di loro”.

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