“Comincia malissimo il cammino della finanziaria regionale per il 2008: mentre sulle manovre degli anni passati pesa come un macigno il giudizio pendente della Corte Costituzionale, la Giunta pensa già a ripetere per l’ennesima volta la spericolata operazione contabile dell’anticipazione delle entrate fiscali future. Non ci riesce però di immaginare cosa porti il governatore Renato Soru e il neoassessore al Bilancio, Eliseo Secci, a ostentare una tale sicurezza, visto che una parte consistente della maggioranza ha espresso la propria contrarietà nei confronti di tale pratica, in particolare dopo l’interessamento della Consulta richiesto dalla Corte dei Conti”: è il commento dei consiglieri regionali di Alleanza Nazionale, Mario Diana e Antonello Liori, in seguito alle anticipazioni dell’Assessore al Bilancio sulla manovra finanziaria 2008 apparse oggi sulla stampa. “Una cosa è certa: se la prossima finanziaria conterrà ancora una volta l’anticipazione delle entrate future, rappresenterà l’ultimo atto della legislatura, perché non troverà i voti per essere approvata dal Consiglio regionale e farà crollare come un castello di carte la giunta Soru”.
“La faccia tosta di chi governa la Sardegna ha dell’incredibile”, proseguono e concludono i due consiglieri. “Nonostante la Corte dei Conti abbia sospeso il giudizio di parificazione sul bilancio 2006, nonostante la mozione presentata dai gruppi consiliari di centrodestra, che propongono di modificare il bilancio prima che la Consulta possa decretarne l’annullamento, nonostante l’attesa per il giudizio sulla legittimità costituzionale dell’anticipazione delle entrate fiscali, che con ogni probabilità sarà negativo, si prosegue sulla medesima strada come se nulla fosse e ormai credere all’errore in buona fede è diventato impossibile. Il che dimostra anche, qualora ce ne fosse ancora il bisogno, con quale scopo Soru ha nominato Secci nel ruolo che fu di Francesco Pigliaru: avere a disposizione un mero esecutore che applica alla lettera gli ordini del governatore, anche quando violano palesemente la Costituzione italiana”.
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