domenica, novembre 05, 2006

Soru mette in rottamazione il Consiglio regionale

Prendiamo atto con disappunto – seppure senza stupore – che, con la sua nuova trovata per procedere in tempi rapidi al rimpasto di Giunta, il Presidente della Regione, Renato Soru, ha deciso di mettere in rottamazione il Consiglio regionale, calpestando serenamente le leggi e il ruolo dell’Assemblea. Nelle intenzioni del governatore, l’accorpamento delle deleghe assessoriali dovrebbe avvenire attraverso la loro sottrazione agli assessori cui oggi sono attribuite e la loro assegnazione ad interim ad altri assessori. Il processo ha già avuto inizio, senza che nessuno ne fosse preventivamente informato, con le deleghe al Bilancio e alla Programmazione, che Soru si è auto-attribuito con la prospettiva di tenere per qualche mese quella al Bilancio e per sempre quella alla Programmazione. Alla fine, l’assetto della Giunta sarà quello disegnato nell’emendamento al disegno di legge statutaria approvato nell’ultima seduta dell’esecutivo. In tutto questo, il governatore dimentica un dettaglio di una certa importanza: l’assetto della Giunta è definito dalla legge regionale 1 del 1977 e pertanto può essere riformato solo con un’altra legge di pari rango”: è il commento dei consiglieri regionali di Alleanza Nazionale, Mario Diana e Antonello Liori, alle notizie sull’imminente rimpasto di Giunta che hanno fatto seguito al vertice di maggioranza tenutosi ieri pomeriggio.

“Soru non sembra mettere in conto che la sua proposta per il nuovo assetto dell’esecutivo potrebbe essere modificata o addirittura bocciata dal Consiglio regionale, che è sovrano nella stesura e nell’approvazione delle leggi”, proseguono i due consiglieri. “Per lui, il passaggio in Aula è una pura formalità, tanto che pensa di poter procedere per conto proprio alla riforma della Giunta sin da subito, in attesa della scontata ratifica da parte dell’Assemblea. Quello che invece Soru farebbe bene a mettere in conto è che il centrodestra si batterà con ogni mezzo contro tale procedura, che non ha nulla di legittimo e che non deve trovare posto in un’istituzione democratica”.

“Del resto, non vediamo che altro ci saremmo potuti aspettare da un governatore il cui spregio nei confronti del Consiglio regionale è pari solo a quello che nutre nei confronti dell’intero popolo sardo”, concludono Diana e Liori. “Basti vedere la vicenda dei sondaggi sul gradimento dell’operato del governo regionale: due quotidiani, uno dei quali notoriamente assai vicino alla maggioranza, hanno commissionato delle ricerche che hanno mostrato inequivocabilmente la delusione dei sardi per Soru e per la sua Giunta. Ebbene, anziché pensare a mutare rapidamente registro, il governatore ha deciso che le domande erano sbagliate, forse troppo difficili per le capacità di comprensione dei sardi (tra i quali, è bene ricordarlo, figurano anche tutti i suoi elettori). Si farà così un nuovo sondaggio, commissionato direttamente dal centrosinistra. Le potenti capacità di manipolazione della maggioranza riusciranno a superare il malcontento sempre più diffuso tra la gente? Secondo noi, i risultati saranno sorprendenti. Ma dubitiamo che il centrosinistra potrà trovarli piacevoli”.

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