martedì, novembre 14, 2006

Macchiareddu, si rischia un’altra Seveso?

Qual è la verità circa l’inquinamento da diossina che interessa le aree circostanti lo stabilimento Syndial di Macchiareddu? Le dimissioni di un assessore regionale e un’inchiesta del Consiglio provinciale di Cagliari non sono bastate a fare luce sul caso. Ora tocca all’Assessora regionale alla Sanità, Nerina Dirindin, fornire le risposte, non tanto ai consiglieri regionali di opposizione ma a tutti i sardi e in particolare a quelli che vivono nelle vicinanze dello stabilimento. E’ possibile intervenire per mettere sotto controllo l’inquinamento o dobbiamo aspettarci un’altra catastrofe ambientale come quella di Seveso?”. La denuncia è dei consiglieri regionali di Alleanza Nazionale, Antonello Liori e Mario Diana, in seguito ai ripetuti allarmi sull’inquinamento da diossina dei terreni che circondano l’ex stabilimento Rumianca.

“Intorno al sito è in fase di realizzazione una sorta di diga sotterranea profonda decine di metri e lunga chilometri”, proseguono Liori e Diana. “Si tratta del progetto, fortemente voluto dal governatore Renato Soru, la cui approvazione ha spinto alle dimissioni l’ex Assessore regionale all’Ambiente, Tonino Dessì, le cui preoccupazioni sono rimaste evidentemente inascoltate. Così come è rimasta inascoltata la relazione della Commissione Ambiente del Consiglio provinciale di Cagliari, che al termine di una lunga indagine ha rilevato la presenza nella zona di livelli di diossina superiori alla soglia di allarme prevista dalla legislazione nazionale”.

“L’on. Liori ha sollevato il problema oggi pomeriggio in Commissione Sanità, insieme agli altri esponenti della minoranza”, concludono i due consiglieri, “ma la maggioranza ha deciso che il problema sarà affrontato solamente dopo l’approvazione del Piano sanitario regionale, che certamente non potrà avvenire in tempi rapidi, visto l’elevato numero di emendamenti presentati. Dunque, per il centrosinistra, l’inquinamento da diossina non costituisce un’emergenza e può essere rimandato ancora di qualche settimana. Ci dissociamo da un atteggiamento tanto irresponsabile e continueremo a chiedere in tutte le sedi che il problema venga affrontato immediatamente e non quando lo consentiranno le priorità politiche del centrosinistra: la salute dei sardi non può aspettare oltre”.

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