martedì, marzo 20, 2007

Oristano, la Asl trasferisce il centro di riabilitazione per favorire i privati?

INTERROGAZIONE URGENTE DIANA-LIORI, con richiesta di risposta scritta, sul trasferimento del Centro di medicina riabilitativa della Asl n. 5

I sottoscritti,

PREMESSO che

  • Il 12 ottobre u.s., la Asl n. 5 ha trasferito il Centro di medicina riabilitativa dell’ospedale San Martino nei locali siti nel cosiddetto ‘Palazzo Saia’, in via Cagliari 250, a Oristano;

  • Usufruiscono del Centro di medicina riabilitativa pazienti affetti da gravi disabilità motorie, ai quali devono essere assicurate piene possibilità di accesso ai locali e adeguate garanzie dal punto di vista della sicurezza, come stabilito dalle norme di legge vigenti;

  • In seguito alla chiusura dell’ospedale di Ghilarza, il Centro di medicina riabilitativa di Oristano è diventato l’unico punto di riferimento per tutti i pazienti della Provincia che si trovano a dover affrontare percorsi di riabilitazione motoria;

CONSIDERATO che

  • Nei locali di via Cagliari sono presenti numerosi problemi di sicurezza, di cui si elencano di seguito i principali:

a) il pavimento dell’ingresso al piano terra è irregolare ed è spesso causa di cadute per gli utenti e per il personale;

b) la scala che dal piano terra conduce al primo piano è priva del corrimano e troppo stretta per consentire un’eventuale discesa in condizioni di emergenza, in particolare per gli utenti costretti su sedie a rotelle;

c) per ovviare all’assenza di una piattaforma elevatrice per gli utenti disabili, è stato installato un montacarichi che pure presenta seri problemi di sicurezza, dal momento che si blocca più volte al giorno;

d) in caso di emergenza, l’unica via di fuga è costituita da una scala a chiocciola in ferro, oltremodo pericolosa sia per gli utenti che per il personale;

e) i parcheggi riservati per i disabili sono piuttosto distanti dall’ingresso dell’edificio;

  • Il 6 dicembre u.s., la direzione generale della Asl n. 5 ha comunicato, su precisa richiesta di alcune associazioni di volontariato circa la regolarità dei locali di via Cagliari, che il montacarichi di cui sopra è provvisto di certificato di collaudo rilasciato dalla ditta installatrice, che i locali sono ampi, ben illuminati e climatizzati e che è stata richiesta la realizzazione di uno scivolo presso l’ingresso sul lato di via Carducci ai fini della messa a norma dell’edificio relativamente alle disposizioni sulle barriere architettoniche;

  • Il 15 dicembre u.s., il comando provinciale di Oristano dei Vigili del Fuoco, in seguito a un esposto delle medesime associazioni di volontariato di cui sopra, ha rilevato che lo stabile che ospita il Centro di medicina riabilitativa risulta sprovvisto del certificato di prevenzione incendi necessario per consentire il legittimo esercizio dell’attività da parte del Centro e che risulta non a norma ai sensi del D. Lgs. 19 settembre 1994, n. 626, e ha contestualmente invitato i titolari dell’attività e dell’edificio a eseguire i necessari lavori di messa a norma;

CONSTATATO che

  • A tutt’oggi non risulta che i lavori di messa a norma dei locali di via Cagliari siano stati portati a compimento;

  • Tale stato di cose, oltre a comportare disagi e gravi pericoli per gli utenti e il personale del Centro di medicina riabilitativa, sottopone lo stesso al costante rischio di chiusura che deriva dal mancato rispetto delle disposizioni di legge;

CHIEDONO DI INTERROGARE

l’Assessore regionale alla Sanità

affinché riferisca

  • Quali misure la Giunta regionale intende adottare al fine della messa a norma dei locali di via Cagliari attualmente occupati dal Centro di medicina riabilitativa o, in alternativa, al fine di trasferire il Centro in una diversa sede in grado di garantire la sicurezza degli utenti e del personale a norma di legge;

  • Se risulta che i disagi provocati dal trasferimento nei locali di via Cagliari possano aver indotto gli utenti del Centro di medicina riabilitativa a rivolgersi a strutture specialistiche private, al fine di ottenere le medesime prestazioni in condizioni di maggiore comodità e sicurezza;

  • Se tale conseguenza ha comportato un danno economico per la Asl n. 5 e in quale misura.


Cagliari, 5 febbraio 2007

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